Infortuni e malattie professionali: Dati Inail marzo 2025

Infortuni e malattie professionali: Dati Inail marzo 2025

Nel primo trimestre del 2025, le denunce di infortunio sono state circa 96.944, segnando una diminuzione del 2,6% rispetto alle 99.578 registrate nello stesso periodo del 2024. Un trend che si inserisce in un quadro di progressivo calo rispetto agli anni precedenti, con un calo del 4,7% rispetto al 2023, e un drastico -39,0% rispetto al 2022, hanno segnato dalla fase acuta della crisi pandemica.

Analizzando i dati sulla base delle rilevazioni mensili dell’Istat, si evidenzia che l’incidenza di denunce di infortunio ogni 100.000 occupati è passata dalle 471 del marzo 2019 alle 399 del marzo 2025, con un calo complessivo del 15,3%. Rispetto a marzo 2024, si registra una riduzione del 4,4%. La quota delle denunce di infortunio in occasione di lavoro rispetto al totale delle denunce è leggermente diminuita, passando dall’83,2% del 2019 all’82,8% del 2025.

Nel dettaglio, nel primo trimestre 2025 si osservano cali nelle principali aree di gestione: Industria e servizi (-2,8%), Agricoltura (-3,8%), mentre il Conto Stato registra un lieve aumento (+0,4%). Tra i settori con maggior incremento si evidenziano Sanità e assistenza sociale (+5,5%), Trasporto e magazzinaggio (+1,1%) e Commercio (+0,3%). Contrariamente, i comparti più colpiti da diminuzioni sono il manifatturiero (-7,4%), il Noleggio e supporto alle imprese (-5,3%) e le Costruzioni (-1,3%).

A livello territoriale, si osserva un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-7,8%), nel Centro (-1,1%), nel Nord-Est (-0,6%) e nel Sud (-0,7%), mentre le Isole registrano un aumento (+2,2%). Tra le regioni più significative, Lombardia, Liguria, Toscana e Piemonte mostrano i maggiori decrementi percentuali, mentre province come Bolzano, Lazio, Molise e Calabria evidenziano aumenti.

Le riduzioni sono prevalentemente imputabili alla componente maschile (-4,1%), mentre quella femminile mostra un leggero aumento (+0,4%). Tra i lavoratori italiani si registra un calo del 3,3%, mentre tra gli stranieri la diminuzione è dello 0,4%. Per fasce di età, si evidenziano aumenti tra gli under 15 (+30,6%) e gli over 59 (+6,3%), mentre si registra una diminuzione tra i 15 e i 59 anni (-4,1%).

Il numero di denunce di infortunio mortale nel primo trimestre 2025 tocca i 146, con una lieve diminuzione rispetto alle 150 del 2024. Tuttavia, l’incidenza dei casi mortali resta stabile (-3,2%) rispetto al 2019, registrando un leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si osservano variazioni territoriali e settoriali: decrementi in alcune regioni del Nord, aumenti nel Nord-Est, Centro e Sud. La componente maschile rappresenta ancora la maggior parte delle denunce, anche se si registra un aumento tra le donne.

Per quanto riguarda gli infortuni in itinere, ovvero quelli occorsi nel tragitto tra casa e lavoro, i dati indicano 20.102 denunce nel primo trimestre 2025, in lieve calo rispetto al 2024 (-0,6%) ma con variazioni significative sul lungo periodo. In questo caso, si nota un incremento tra le donne (+0,4%), mentre tra gli uomini si registra una diminuzione (-1,7%). Anche le denunce di infortuni mortali in itinere sono aumentate, passando da 39 nel 2024 a 59 nel 2025 (+51,3%).

Le denunce di infortunio tra gli studenti sono state 25.797, con un aumento dell’1,9% rispetto al 2024. La regione con il maggior numero di denunce resta la Lombardia (23%), seguita da Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. La maggior parte degli infortuni riguarda studenti sotto i 15 anni. Nel primo trimestre 2025 sono state registrate cinque denunce di infortunio mortale tra gli studenti.

Il quadro complessivo evidenzia un andamento positivo con una riduzione generale degli infortuni sul lavoro e delle denunce mortali nel primo trimestre 2025 rispetto agli anni precedenti, anche se alcune aree e settori continuano a mostrare criticità. La diminuzione delle denunce potrebbe essere attribuita sia a miglioramenti nelle condizioni di sicurezza, sia a fattori legati alla contrazione del mercato del lavoro. Restano importanti gli sforzi di prevenzione e tutela per garantire un ambiente di lavoro sempre più sicuro.



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